Fare rete, per essere rete. Sabato nel collegio vescovile di Lodi l’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Lodi ha organizzato il suo primo convegno dal tema “La Chiesa nel digitale” con un relatore d’eccezione, il giornalista Fabio Bolzetta, presidente della WeCa, l’associazione italiana Web Cattolici. Nato in seno al XIV Sinodo diocesano, l’Ufficio ha promosso l’evento di formazione per cominciare a tessere quella rete di relazioni umane che possano fare dello strumento digitale un’opportunità per essere Chiesa nel territorio, raggiungendo con la voce del messaggio evangelico, le iniziative e le testimonianze che caratterizzano parrocchie, vicariati e diocesi, le persone.

Dunque, non isole ma arcipelago. Dopo i saluti del vicario generale monsignor Bassiano Uggè e quelli del direttore dell’Ufficio monsignor Franco Badaracco, Bolzetta è entrato nel vivo, affrontando rischi e opportunità del mondo digital. E ha anche sfatato qualche pre concetto: non è vero che a fronte dell’ascesa dei social i siti parrocchiali sono superati e che le newsletter sono cose da preistoria. Al contrario, è bene integrare questi strumenti: sul social si può postare il link a una riflessione o ad una notizia del sito per esempio; con la newsletter, a cadenza fissa, si può tenere aggiornati. Ci sono comunque valori mai derogabili per la Chiesa nel digitale: autenticità, consapevolezza, autorevolezza, istantaneità, competenza, costanza. Insomma, i messaggi vanno pubblicati per tempo, non quando si ha voglia, nella forma adatta a una realtà comunque istituzionale, senza temere di rispondere (non ignorare) a commenti negativi (se alla notizia della ristrutturazione di una facciata di una chiesa c’è chi addita la parrocchia di non aiutare i poveri, si può rispondere con link o informazioni sui tanti progetti per i poveri realizzati). Per tutte queste ragioni, la formazione è importante. L’Ufficio farà la sua parte, ma sul sito WeCa sono a disposizione informazioni e tutorial.