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Il web? I rischi ci sono, ma non mancano le opportunità di crescita e di formazione. L’esperienza di WeCa

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1 Aprile 2021
Il web? I rischi ci sono, ma non mancano le opportunità di crescita e di formazione. L’esperienza di WeCa

«Opportunità e rischi della comunicazione on line: Puntare sulla formazione». In un contributo su “Luce e Amore”, rivista trimestrale del Movimento Apostolico Ciechi, il presidente dell’Associazione WebCattolici Italiani Fabio Bolzetta ha fatto il punto sulle modalità con cui specialmente durante il primo lockdown dovuto al Coronavirus siano emerse non solo le «possibilità straordinarie, per molti fino ad allora inedite» della Rete, ma anche i rischi che essa comporta.

Bolzetta ricorda in particolare il messaggio di papa Francesco per la LV Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali: «La tecnologia digitale ci dà la possibilità di una informazione di prima mano e tempestiva, a volte molto utile: pensiamo a certe emergenze in occasione delle quali le prime notizie e anche le prime comunicazioni di servizio alle popolazioni viaggiano proprio sul web. È uno strumento formidabile, che ci responsabilizza tutti come utenti e come fruitori».

«Il testo – osserva Bolzetta – quest’anno mette a fuoco il racconto possibile attraverso la Rete. Tali storie possono essere cercate e raccontate da tutti noi attraverso mezzi di comunicazione a portata di clic e aperti al mondo. Navigare nella Rete per imbattersi in arcipelaghi di esempi potenzialmente virtuosi e capaci di guidare il proprio cammino. Dal punto di vista tecnico, i mezzi di comunicazione digitale per primi si sono distinti per il valore dell’accessibilità, consentendone l’uso anche a persone con forme di disabilità».

Ma bisogna tenere conto anche delle criticità: «Nell’oceano della ‘infodemia’ galleggiano anche dei rischi. La cronaca recente sull’emulazione di comportamenti pubblicati come sfida su ‘Tik Tok’, uno dei social media più frequentato dai giovanissimi, ne ha testimoniato il peggiore epilogo».

Ma non basta indicare il problema da fuori: «Al sentimento di condanna dell’uso dei dispositivi digitali va accompagnata una autocritica e una reazione. Anzitutto sull’uso degli adulti di smartphone e tablet come piattaforme ‘babysitter’ in cui l’accompagnamento adulto viene quasi del tutto delegato, lasciando spazio alle solitudini delle tastiere. Il secondo aspetto di reazione deve portare a chiedere come, ad esempio, una tale piattaforma possa essere utilizzata per promuovere contenuti positivi». Su questo punto Fabio Bolzetta ricorda gli impegni che WeCa ha portato avanti dal 2003 nel campo della ricerca e nelle proposte di “formazione continua” come i tutorial WeCa: «Da tre anni, infatti, ogni mercoledì viene pubblicato un video dedicato al tema “Chiesa e internet” e alla proposta di strumenti utili per la pastorale e la comunicazione digitale. Un pugno di minuti, per “manciate” di consigli e lezioni per tutti: genitori, comunicatori, educatori e ragazzi. Risorse pubblicate sul sito www.webcattolici.it e sui principali canali social dell’Associazione».

I tutorial sono disponibili anche in formato audio su Spotify e sui dispositivi Alexa: « Ogni sette giorni una occasione di riflessione e confronto per una realtà associativa che abbraccia le nuove tecnologie per promuoverne risorse e competenze».

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