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“Non sarà la tecnocrazia a salvarci”. Papa Francesco avvisa: “La legge del più forte disumanizza”

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3 Marzo 2025
“Non sarà la tecnocrazia a salvarci”. Papa Francesco avvisa: “La legge del più forte disumanizza”

Dalla sua stanza di ospedale al Gemelli papa Francesco ha inviato un messaggio ai partecipanti all’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, che si svolge a Roma dal 3 al 5 marzo e ha come titolo “La fine del mondo? Crisi, responsabilità e speranze”.

Nel suo messaggio – datato 26 febbraio – il l Pontefice ha sottolineato la complessità della “policrisi” attuale, caratterizzata da una convergenza di sfide globali: «Il termine ‘policrisi’ evoca la drammaticità della congiuntura storica che stiamo vivendo, in cui convergono guerre, cambiamenti climatici, problemi energetici, epidemie, fenomeno migratorio, innovazione tecnologica».

Francesco ha esortato a riflettere sulla nostra percezione del mondo e del cosmo, evidenziando la necessità di analizzare le resistenze al cambiamento: «Se non facciamo questo e se non analizziamo seriamente le nostre resistenze profonde al cambiamento, sia come persone sia come società, continueremo a fare ciò che abbiamo fatto con altre crisi, anche recentissime».

Riguardo alla pandemia da COVID-19, il Papa ha espresso rammarico per l’opportunità mancata di trasformare le coscienze e le pratiche sociali: «Pensiamo alla pandemia da covid: l’abbiamo, per così dire, ‘sprecata’; avremmo potuto lavorare più a fondo nella trasformazione delle coscienze e delle pratiche sociali». L’immobilismo e le paure vanno superate, anche ascoltando la scienza: «Un altro passo importante per evitare di rimanere immobili, ancorati alle nostre certezze, alle nostre abitudini e alle nostre paure, è ascoltare attentamente il contributo dai saperi scientifici».

La relazione è fondamentale: «Il nostro modo di intendere la “creazione continua” va rielaborato, sapendo che non sarà la tecnocrazia a salvarci: assecondare una deregulation utilitarista e neoliberista planetaria significa imporre come unica regola la legge del più forte; ed è una legge che disumanizza».

Il Papa ha citato l’esempio di Teilhard de Chardin per evidenziare l’interdipendenza tra tutte le cose: «Così egli ha lanciato le sue intuizioni che hanno messo al centro la categoria di relazione e l’interdipendenza tra tutte le cose, ponendo homo sapiens in stretta connessione con l’intero sistema dei viventi».

La speranza non è rassegnazione, ma uno slancio verso la vita vera che supera l’individualismo: «La speranza è l’atteggiamento fondamentale che ci sostiene nel cammino. Essa non consiste nell’attendere con rassegnazione, ma nel protendersi con slancio verso la vita vera, che porta ben oltre lo stretto perimetro individuale».

Infine, ha richiamato l’importanza di un multilateralismo efficace per affrontare le crisi globali: «Davanti a una crisi complessa e planetaria, siamo sollecitati a valorizzare gli strumenti che abbiano una portata globale».

Il messaggio, nella sua versione completa, è disponibile sul sito della Santa Sede.

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