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Tutorial Stagione 3

Le Tre A di Serge Tisseron per l’educazione digitale

Tutorial Stagione 3

13 Gennaio 2021
Le Tre A di Serge Tisseron per l’educazione digitale

Come affrontare il tema degli schermi digitali in famiglia, nelle realtà educative e in ambito pastorale? Una domanda che tutti si sono posti, soprattutto pensando ai bambini e ai ragazzi. Per parlarne in maniera accorta possiamo fare riferimento a un autore francese, lo psichiatra Serge Tisseron che da tempo lavora sul tema.

Pensando a un bambino in età scolare davanti al tablet o alla televisione (non usiamo il termine televisore sapendo che sono molti i dispositivi attraverso cui guardare un programma o un contenuto), sono molte le sollecitazioni che potremmo raccogliere. Proviamo a formularle insieme.

  • Dovrebbe rimanere solo davanti allo schermo?
  • Come posso aiutarlo a comprendere quello che vede?
  • Sono in grado di accompagnarlo?
  • Come faccio a toglierli l’abitudine di usare i dispositivi mentre mangia o fa merenda?
  • Come faccio a proporgli altre attività?
  • Ci sono alternative agli schermi?
  • Come posso evitare che passi tutto il giorno attaccato a uno schermo?
  • Riuscirà mai a gestire il tempo e i contenuti che può guardare?

A queste e molte altre sollecitazioni Tisseron risponde con una campagna educativa dal titolo 3-6-9-12 che non produce (fortunatamente) una formula uguale per tutti o ricette facili, ma una forma di “risveglio” e consapevolezza rispetto alla necessità di educare agli schermi in ogni fascia di età (a questo si riferiscono i 4 numeri citati poco sopra). Come? Attraverso tre indicazioni o contenitori che spesso vengono definite come “3 A di Tisseron”: Accompagnamento, Alternanza e Autoregolazione. Vediamole con ordine.

Per Accompagnamento si intende l’insieme delle azioni che un adulto mette in atto per “accompagnare”, stare pienamente e profondamente con un bambino o un ragazzo davanti agli schermi: non semplice presenza sullo stesso divano o nella stessa stanza, ma un’azione che passa da domande, puntualizzazioni, scelte comuni, ascolto e conoscenza. Accompagnare significa rispondere ai dubbi dei bambini, ma anche sollevare dubbi.

La seconda A è altrettanto sfidante: l’Alternanza implica saper predisporre e sostenere diverse forme di consumo e di intrattenimento. Alternare quindi tra schermi ed esperienze in movimento, libri, musei, televisione, videogiochi, disegno, giochi di ruolo, fumetti e tutto ciò che può interessare un ragazzo o un bambino, facendo cogliere fin da subito l’idea che gli schermi sono una facile opzione, ma non l’unica.

E infine l’Autoregolazione rimanda all’idea di moderare dall’interno, ovvero di spegnere gli schermi e scegliere contenuti e modi, prima che siano gli altri a imporre una strada. Ovvero significa essere capaci di regolare i propri consumi, decidendo ad esempio quando guardare un cartone animato e quale cartone animato, quando videogiocare e quando abbiamo raggiunto un tempo adeguato e, forse, è bene passare ad altre attività.

Chiaramente in tutti i casi è l’adulto a dover lanciare la palla per primo. In che modo? Pensando all’accompagnamento, informarsi, non giudicare, essere presenti e rispondere alle domande dei più piccoli, evitando la funzione di baby sitter o calmante che gli schermi esercitano (funzione che abbiamo attivato noi). Passando all’alternanza, è sempre l’adulto che invita i bambini a svolgere diverse attività. Soprattutto quando l’autonomia non lo consente, il ruolo di promotore da parte del genitore o dell’educatore è alto, trovando soluzioni e attività alternative e creative. L’autoregolazione, per chiudere il cerchio, parte sempre dall’esempio dell’adulto, che esclude i dispositivi mobili a cena o durante i momenti in famiglia, che sceglie di aprire e chiudere i canali social per regolare i flussi comunicativi.

Allora, le 3 A possono diventare un modo per parlare, per discutere e impostare un rapporto più sano con gli schermi, a tutte le età.

Visitate il portale www.educazionedigitale.net promosso da CREMIT, Weca e dall’Ufficio Comunicazioni Sociali, per trovare approfondimenti, schede e percorsi per le parrocchie, la scuola e la famiglia.

Testo: Alessandra Carenzio

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