Incontri
È iniziata ieri, lunedì 15 settembre, a Tallinn, in Estonia, la 26ª edizione della European Christian Internet Conference (ECIC), appuntamento che ogni anno riunisce comunicatori, pastori, giornalisti e operatori digitali delle Chiese cristiane europee. Il titolo scelto per il 2025 – «Leading in the Age of Misleading: The Role of Churches in Countering Disinformation» – mette subito a fuoco il cuore del confronto: il ruolo delle comunità ecclesiali di fronte al dilagare della disinformazione e alle nuove sfide della comunicazione digitale.
La conferenza è ospitata dalla Chiesa evangelica luterana di Estonia, in un Paese che vive in maniera acuta le tensioni geopolitiche tra Est e Ovest e che negli ultimi decenni ha conosciuto una rapida digitalizzazione, diventando uno degli Stati più avanzati al mondo nel campo dei servizi online. Non a caso, il contesto estone rappresenta un laboratorio privilegiato per riflettere su come la fede cristiana possa continuare a essere voce di verità, misericordia e speranza in un mondo attraversato da conflitti, manipolazioni e fake news.
L’apertura dei lavori
La giornata inaugurale si è aperta con la preghiera nella Cattedrale di Tallinn e con i saluti dei partecipanti provenienti da tutta Europa. Anche WeCa – Associazione Webmaster Cattolici Italiani è presente ai lavori, portando l’esperienza italiana di formazione, dialogo e presenza digitale della Chiesa.
Il primo keynote è stato affidato all’arcivescovo Urmas Viilma, primate della Chiesa luterana estone e presidente del Consiglio delle Chiese estoni, che ha parlato di libertà religiosa e della secolarizzazione nel Paese baltico.
Il secondo intervento, affidato al pastore Toomas Nigola, responsabile della comunicazione della Chiesa luterana estone, ha offerto un’ampia panoramica sul panorama mediatico del Paese e sul posto che la Chiesa occupa in esso. Estonia, ha ricordato, è tra i Paesi più digitalizzati e al tempo stesso più secolarizzati d’Europa: questo rende la comunicazione ecclesiale una sfida continua. Nigola ha sottolineato la necessità di essere presenti nei social media, di costruire credibilità con chiarezza e trasparenza e di proporre «non tanto un’operazione di immagine, ma una testimonianza di servizio, pace e verità».
Nel pomeriggio, Lari Lohikoski, responsabile della comunicazione online della Chiesa luterana di Finlandia, ha guidato un workshop su “Social media in tempi di incertezza”, invitando a riflettere sulle trasformazioni dei linguaggi digitali, sull’etica delle piattaforme e sulla necessità di diversificare i canali, evitando di dipendere unicamente dai grandi colossi tecnologici.
La giornata si è conclusa con un ricevimento offerto dall’arcivescovo Viilma, in un clima di fraternità e dialogo.
I prossimi appuntamenti
Quella di ieri è stata solo la prima giornata: i lavori proseguiranno oggi, martedì 16 settembre, con la testimonianza dell’ONG Propastop, impegnata a contrastare la disinformazione, e con l’intervento della giornalista Inga Springe, cofondatrice di Re:Baltica, sul potere delle narrazioni nell’epoca delle fake news. Nel pomeriggio i partecipanti visiteranno l’e-Estonia Briefing Centre, cuore dell’innovazione digitale del Paese.
Mercoledì 17 settembre, ultima giornata, sarà il direttore della comunicazione della Chiesa in Galles, Matthew Batten, a parlare di digital activism e verità. Seguirà la sessione partecipativa “Tell your story”, l’assemblea annuale di ECIC e la chiusura con la benedizione del viaggio.
Tre giorni intensi che confermano come la Chiesa, anche nel mondo digitale, sia chiamata ad annunciare il Vangelo come parola di pace, di verità e di misericordia.
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