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Dal 3 al 19 ottobre, Bergamo torna capitale della divulgazione scientifica con la XXIII edizione di BergamoScienza, il festival che da oltre vent’anni intreccia ricerca, arte e cultura, diventato da quest’anno Fondazione per garantirne continuità e futuro. Il tema scelto, In-formazione. Dai quanti alla vita, celebra il centenario della meccanica quantistica e invita a riflettere sull’informazione come filo che lega l’universo, il DNA e l’intelligenza artificiale: ordine che nasce dal disordine, linguaggio che dà forma al reale.
L’inaugurazione, il 3 ottobre al Pala SDF, ha visto Telmo Pievani e Gianvito Martino dialogare su scienza, mente e intelligenza artificiale. Tra i protagonisti anche David Quammen, autore e divulgatore del National Geographic, e Joseph LeDoux della New York University, che esplorerà le nuove frontiere delle neuroscienze. Il fisico Paolo Villoresi (Università di Padova) parlerà di informazione quantistica, mentre la psicologa Julianne Holt-Lunstad rifletterà sul legame tra relazioni sociali e salute.
Come ogni anno, il festival coinvolge oltre 70 scuole con esperimenti e laboratori: dall’“Escape room lunare” all’incontro “Che musica, la fisica!”, passando per La scuola in piazza e i percorsi urbani di UrbanaMente. Accanto alla scienza, anche la musica e l’arte trovano spazio con la rassegna Contaminazioni Contemporanee, che ospita i concerti di Fred Hersch, Zsófia Boros e del Gurdjieff Ensemble, oltre alla mostra fotografica Arvo Pärt 90: Ritratti.
BergamoScienza continua a farsi laboratorio di dialogo tra saperi, includendo progetti di sostenibilità e accessibilità, dalla traduzione LIS alle dirette streaming. Un festival che invita a conoscere per comprendere, e a comprendere per partecipare: «La speranza non basta – ricorda il direttore Nicola Quadri – serve costruire insieme un futuro possibile».
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