News

Custodire il bene nella sanità: tra intelligenza artificiale e responsabilità umana

News

17 Novembre 2025
Custodire il bene nella sanità: tra intelligenza artificiale e responsabilità umana

Nel rivolgersi ai partecipanti al Seminario di Etica nel Management della Salute, riuniti in Vaticano sotto gli auspici della Pontificia Accademia per la Vita, Papa Leone XIV ha indicato la direzione per una gestione sanitaria capace di integrare innovazione e dignità umana. Il seminario, ha ricordato, non ha «solo un valore formativo», ma diventa una vera «pellegrinazione» in questo Anno Giubilare, in cui la riflessione etica nelle scelte in campo sanitario e tecnologico è «una tappa del cammino che come società e come Chiesa siamo chiamati a percorrere».

Il Papa ha salutato i presenti come «pellegrini di speranza», riconoscendo «i diversi approcci, competenze e propositi» messi al servizio del malato. Al centro dell’intervento, un avvertimento netto: la possibilità che nel campo della salute – e nei sistemi digitali che la sostengono – si introduca un «pregiudizio», una distorsione che «falsa, tronca, esclude in modo fraudolento la percezione della realtà» del paziente concreto e della società, generando ingiustizie nella gestione delle risorse.

Le tecnologie più potenti, ha osservato, non sono immuni da questo rischio. «Strumenti tanto efficaci come l’intelligenza artificiale possono essere manipolati, addestrati, orientati» affinché, per ragioni economiche, politiche o di altra natura, si produca «quel pregiudizio a volte impercettibile nell’informazione, nella gestione e nel modo in cui ci presentiamo o ci avviciniamo all’altro». In questo modo, le persone finiscono dentro «una manipolazione perversa» che le classifica in base ai trattamenti necessari, ai costi o alla natura delle malattie, trasformandole «in oggetti, in dati, in statistiche».

Per il Pontefice, la via per evitarlo è un cambiamento di prospettiva: «guardare, se mi permettete, come guarda Dio», superando il profitto immediato e cercando «ciò che sarà meglio per tutti». Significa pazienza, generosità, solidarietà; «creare legami e costruire ponti» per lavorare in rete, ottimizzare le risorse e mettere ciascuno nelle condizioni di sentirsi «protagonista e beneficiario del lavoro comune».

Questa visione ampia, però, non può mai essere separata dal rapporto personale. Dio insegna che non si deve mai sganciare lo sguardo globale «dal tratto umano, dalla carezza, dal riconoscimento della persona concreta nella sua fragilità e nella sua dignità». Uno sguardo profondo, «che arriva al cuore dell’altro e allarga il nostro». È questo, afferma Leone XIV, il miglior antidoto perché le strutture di gestione della salute non perdano di vista «ciò che è importante: il bene che siamo chiamati a custodire».

condividi su

Per Associarsi a WeCa

Guida al Web

8xmille

In rete

SEGUICI SU