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Leone XIV: “costruire un mondo nuovo dove regni la pace”

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19 Maggio 2025
Leone XIV: “costruire un mondo nuovo dove regni la pace”

Fonte: Agensir

 

Leone XIV, nella messa di inizio del suo ministero petrino di vescovo di Roma, ha declinato il suo programma di pontificato partendo da due parole – “amore e unità” – e da due citazioni di Sant’Agostino. Il sogno: “una Chiesa unita, segno di unità e comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato”. Come suggello finale, le parole di Leone XIII per auspicare “una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità”.

“Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia”. E’ il biglietto da visita di Leone XIV, primo Papa nordamericano e agostiniano della storia della Chiesa, che inizia oggi ufficialmente il suo ministero petrino di Vescovo di Roma, dopo l’elezione dell’8 maggio scorso. Dal Conclave, ha rivelato il Pontefice, “arrivando da storie e strade diverse, abbiamo posto nelle mani di Dio il desiderio di eleggere il nuovo successore di Pietro, il Vescovo di Roma, un pastore capace di custodire il ricco patrimonio della fede cristiana e, al contempo, di gettare lo sguardo lontano, per andare incontro alle domande, alle inquietudini e alle sfide di oggi”.

Due le parole chiave dell’omelia, di puro stampo agostiniano, pronunciata in piazza San Pietro: “amore e unità”.

A fare da architrave all’omelia del nuovo successore di Pietro sono state infatti due citazioni del vescovo di Ippona: la prima – “ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te” – è la frase più celebre delle Confessioni. La seconda ha a che fare con il volto della Chiesa del futuro: “La Chiesa consta di tutti coloro che sono in concordia con i fratelli e che amano il prossimo”. Il Papa ha scelto proprio queste ultime parole di Sant’Agostino per rivelare il suo “primo grande desiderio”, che vorrebbe fosse anche il nostro: “una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato”.

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