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“La pace sia con voi! Quanto abbiamo bisogno di pace in questo nostro tempo dilaniato dall’inimicizia e dalle guerre. E quanto ci chiama alla testimonianza, oggi, il saluto del Risorto: ‘Pace a voi!’”. È il saluto del Papa ai missionari digitali e influencer cattolici, al termine della messa presieduta nella basilica di San Pietro dal card. Luis Antonio G. Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, in occasione del loro Giubileo. “La pace sia con noi”, ha proseguito Leone XIV: “Nei nostri cuori e nel nostro agire. Questa è la missione della Chiesa: annunciare al mondo la pace! La pace che viene dal Signore, che ha vinto la morte, che ci porta il perdono di Dio, che ci dona la vita del Padre, che ci indica la via dell’Amore! È la missione che la Chiesa oggi affida anche a voi; che siete qui a Roma per il vostro Giubileo; venuti a rinnovare l’impegno a nutrire di speranza cristiana le reti sociali e gli ambienti digitali”. “La pace ha bisogno di essere cercata, annunciata, condivisa in ogni luogo”, la tesi di Papa Leone: “Sia nei drammatici luoghi di guerra, sia nei cuori svuotati di chi ha perso il senso dell’esistenza e il gusto dell’interiorità, della vita spirituale. E oggi, forse più che mai, abbiamo bisogno di discepoli missionari che portino nel mondo il dono del Risorto; che diano voce alla speranza che ci dà Gesù Vivo, fino agli estremi confini della terra; che arrivino dovunque ci sia un cuore che aspetta, un cuore che cerca, un cuore che ha bisogno. Sì, fino ai confini della terra, ai confini esistenziali dove non c’è speranza”.
“Cercare sempre la carne sofferente di Cristo in ogni fratello e sorella che incontri online”. Ha continuato il Papa. “Oggi ci troviamo in una nuova cultura, profondamente caratterizzata e permeata dalla tecnologia”, l’analisi di Leone XIV, secondo il quale “tocca a noi – a ciascuno di voi – garantire che questa cultura rimanga umana”. “La scienza e la tecnologia influenzano il modo in cui viviamo nel mondo, influenzando anche il modo in cui comprendiamo noi stessi e come ci rapportiamo con Dio e con gli altri”, ha osservato Papa Leone: “Ma nulla di ciò che proviene dall’uomo e dalla sua creatività dovrebbe essere usato per minare la dignità degli altri”, il monito. “La nostra missione – la tua missione – è coltivare una cultura di umanesimo cristiano, e farlo insieme”, l’appello del Papa: “Questa è la bellezza della rete per noi”. “Di fronte ai cambiamenti culturali nel corso della storia, la Chiesa non è mai rimasta passiva”, ha spiegato il Pontefice: “Ha sempre cercato di illuminare ogni epoca con la luce e la speranza di Cristo, discernendo il bene dal male e ciò che era buono da ciò che doveva essere cambiato, trasformato e purificato”.
“Oggi ci troviamo in una cultura in cui la dimensione tecnologica è presente in quasi tutto, specialmente perché l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale segnerà una nuova era nella vita degli individui e della società nel suo insieme”. Ha proseguito Papa Leone nel discorso rivolto ai missionari digitali e influencer cattolici. “Questa è una sfida che dobbiamo affrontare”, l’appello di Leone XIV nella basilica di San Pietro: “Riflettere sull’autenticità della nostra testimonianza, sulla nostra capacità di ascoltare e parlare, e sulla nostra capacità di capire e farci capire”. “Abbiamo il dovere di lavorare insieme per sviluppare un modo di pensare e un linguaggio, del nostro tempo, che dia voce all’Amore”, l’indicazione di rotta di Papa Leone, che ha precisato: “Non si tratta semplicemente di generare contenuti, ma di creare un incontro tra i cuori”. Tutto ciò, per il Papa, esige di “cercare coloro che soffrono e hanno bisogno di conoscere il Signore, affinché possano guarire le loro ferite, rialzarsi e trovare significato nelle loro vite. Soprattutto, questo processo inizia accettando la nostra propria povertà, lasciando andare ogni pretesa e riconoscendo il nostro bisogno intrinseco del Vangelo. E questo processo è un impegno comune”.
“Costruire reti di relazioni, reti d’amore, reti di scambio gratuito, in cui l’amicizia sia profonda”. È la consegna finale del Papa ai missionari digitali e influencer cattolici. “Reti dove si possa riparare ciò che è stato rotto, dove si possa porre rimedio alla solitudine, senza badare al numero dei follower, ma vivendo in ogni incontro la grandezza infinita dell’Amore”, ha spiegato Leone XIV: “Reti che aprano spazio all’altro, più che a se stessi, dove nessuna ‘bolla di filtri’ possa spegnere la voce dei più deboli. Reti che liberino, che salvino. Reti che ci facciano riscoprire la bellezza di guardarci negli occhi. Reti di verità. In questo modo, ogni storia di bene condiviso sarà il nodo di una unica ed immensa rete: la rete delle reti, la rete di Dio”. “Siate quindi agenti di comunione, capaci di rompere la logica della divisione e della polarizzazione; dell’individualismo e dell’egocentrismo”, l’invito finale: “Concentratevi su Cristo, per vincere la logica del mondo, delle fake news e della superficialità, con la bellezza e la luce della verità”.
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