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Leone XIV: “Vigilate sugli algoritmi. L’informazione non può essere schiava del clickbait”

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9 Ottobre 2025
Leone XIV: “Vigilate sugli algoritmi. L’informazione non può essere schiava del clickbait”

Il Papa ai giornalisti di MINDS International: “La tecnologia non deve sostituirsi all’uomo. L’informazione è un bene pubblico da difendere, non da vendere”

L’algoritmo come nuovo potere invisibile e il “clickbait” come sua moneta corrente. Papa Leone XIV ha dedicato parole forti e lucide alle sfide dell’informazione nell’era digitale, ricevendo in Vaticano i partecipanti alla 39ª Conferenza di MINDS International, la rete mondiale delle agenzie di stampa.

Chi governa gli algoritmi?

«Gli algoritmi generano contenuti e dati in una dimensione e con una velocità che non si era mai vista prima. Ma chi li governa?», ha chiesto il Papa, invitando tutti a non restare spettatori di un sistema informativo che rischia di essere controllato da pochi.
«L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo con cui ci informiamo e comunichiamo, ma chi la guida e a quali fini? Dobbiamo vigilare perché la tecnologia non si sostituisca all’uomo, e perché l’informazione e gli algoritmi che oggi la governano non siano nelle mani di pochi».

È un monito che suona come un appello diretto ai comunicatori, ma anche ai cittadini: non consegnare la propria capacità di giudizio alle logiche automatiche delle piattaforme, non rinunciare alla libertà di pensare.

Contro l’inquinamento cognitivo del clickbait

Leone XIV ha denunciato apertamente il degrado dell’“informazione spazzatura”, frutto di un’economia della comunicazione che «non può e non deve separare il proprio destino dalla condivisione della verità».
Occorre, ha detto, “liberare la comunicazione dall’inquinamento cognitivo che la corrompe, dalla concorrenza sleale, dal degrado del cosiddetto clickbait”.
Non è solo una questione di stile giornalistico, ma di civiltà: la rincorsa al clic e al sensazionalismo non informa, deforma. E produce cittadini distratti, non consapevoli.

L’informazione come bene pubblico e responsabilità condivisa

Al centro del discorso del Papa, una visione alta e umana del comunicare: “L’informazione è un bene pubblico che tutti dovremmo tutelare”.
Per questo, ha proseguito, serve un “circolo virtuoso” tra giornalisti e lettori, basato su trasparenza, accountability, qualità e obiettività. Non basta denunciare le distorsioni del sistema mediatico: occorre creare alleanze etiche tra chi produce e chi consuma informazione, restituendo ai cittadini il loro ruolo di protagonisti.

Reporter da liberare, coscienze da formare

Il Papa ha infine ricordato i giornalisti perseguitati o imprigionati, “vittime della guerra e dell’ideologia della guerra”, chiedendone la liberazione e ringraziando quanti “rischiano personalmente perché la gente possa sapere come stanno le cose”.
Ma la sua riflessione va oltre: l’informazione è chiamata a formare coscienze, non a manipolarle. A offrire strumenti di discernimento, non a sostituirsi al pensiero critico.

“Non svendete la vostra autorevolezza”

Leone XIV ha concluso con un invito che è insieme promessa e consegna: «Con il vostro lavoro potete essere un baluardo di civiltà rispetto alle sabbie mobili della post-verità. Mi raccomando: non svendete mai la vostra autorevolezza!».

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