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Nel discorso rivolto ai vescovi italiani ad Assisi, al termine dell’81ª Assemblea Generale della CEI, papa Leone XIV ha dedicato un passaggio netto e diretto alla comunicazione digitale, inserendola tra le priorità della missione ecclesiale nel tempo presente.
Il Papa ha richiamato il contesto culturale “segnato da fratture, messaggi intonati a ostilità e violenza, solitudini e incertezze”, sottolineando come l’evangelizzazione oggi non possa prescindere dai luoghi in cui le persone vivono e si relazionano. È in questo orizzonte che ha collocato la questione dei media digitali: «Non si dimentichi in tale contesto la sfida che ci viene posta dall’universo digitale», ha affermato.
Ricordando che “la pastorale non può limitarsi a ‘usare’ i media”, Leone XIV ha chiesto un cambio di passo: «Bisogna educare ad abitare il digitale in modo umano, senza che la verità si perda dietro la moltiplicazione delle connessioni». L’obiettivo è chiaro: «La rete possa essere davvero uno spazio di libertà, di responsabilità e di fraternità».
Il riferimento all’universo digitale si inserisce nella più ampia riflessione del Papa sulla sinodalità e sulla necessità di una Chiesa “che cammina insieme”, attenta all’ascolto e capace di leggere i cambiamenti culturali. Per questo ha esortato a non lasciarsi frenare dall’inerzia: “Bisogna evitare che, pur con buone intenzioni, l’inerzia rallenti i necessari cambiamenti”, ha detto riguardo ai processi di rinnovamento ecclesiale.
Ad Assisi, il Papa ha ribadito anche il legame tra missione evangelica e cura delle persone: vicinanza alle famiglie, ai giovani, agli anziani, attenzione ai più fragili e impegno nella prevenzione degli abusi. Ma è sul digitale che ha collegato in modo esplicito l’annuncio cristiano con le sfide del tempo: un invito, per le diocesi e per gli operatori della comunicazione, a riconoscere nel web un ambiente reale, da abitare con responsabilità e competenza.
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